Neurodivergenza - Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono condizioni del neurosviluppo che riguardano difficoltà significative in alcune abilità scolastiche specifiche: lettura (dislessia), scrittura (disortografia e disgrafia) e calcolo (discalculia). Non sono legati a un deficit di intelligenza, né a problematiche sensoriali, ambientali o emotive, ma derivano da modi diversi di elaborare le informazioni.
I DSA rientrano nella più ampia cornice della neurodivergenza, che comprende tutte quelle condizioni in cui il cervello funziona in modo atipico rispetto alla media della popolazione (neurotipica). Parliamo di diversità neurologica, non di malattia.
Cosa significa essere neurodivergenti con un DSA?
Un bambino o un adulto con DSA può avere un’intelligenza anche molto brillante, ma incontra ostacoli nelle attività scolastiche automatizzate, come leggere fluentemente, scrivere in modo corretto o svolgere calcoli rapidi. Queste difficoltà non dipendono da scarso impegno, ma da un funzionamento neurocognitivo diverso, spesso legato a specifiche aree cerebrali coinvolte nei processi linguistici e numerici.
Implicazioni e bisogni
I DSA richiedono diagnosi precoce e interventi mirati, per evitare l’insorgenza di frustrazione, bassa autostima o ritiro scolastico.
L’uso di strumenti compensativi (es. sintesi vocale, mappe concettuali, calcolatrice) e misure dispensative (es. più tempo per i compiti scritti) aiuta a ridurre l’impatto funzionale delle difficoltà.
È fondamentale promuovere un clima educativo inclusivo, che valorizzi i punti di forza dello studente e non riduca il suo potenziale alle difficoltà specifiche.
DSA e visione neurodiversa
Parlare di neurodivergenza ci aiuta a spostare il focus: non più "normalizzare" il bambino, ma adattare il contesto e valorizzare modalità alternative di apprendere e di esprimersi. Molti studenti con DSA sviluppano competenze elevate in ambiti visuo-spaziali, creativi, logici o tecnologici.